sabato 27 luglio 2013

Roma citta aperta - Film completo

L'ingegner Giorgio Manfredi, un dirigente comunista della Resistenza ricercato dalla Gestapo, trova rifugio in casa di Francesco, un tipografo antifascista. Lo accoglie la fidanzata di Francesco, Pina, una popolana ragazza madre, reduce dall'assalto a un forno insieme ad altre donne. Manfredi le chiede di chiamare il parroco, don Pietro, e Pina manda il figlio Marcello, distogliendolo dalle attività cospirative con Romoletto, un ragazzo monco di una gamba. Don Pietro compie la missione affidatagli da Manfredi: ritirare nella tipografia clandestina de "l'Unità" una somma destinata a un gruppo partigiano e recapitarla a un altro intermediario. Don Pietro trova anche modo di dare ospitalità a un soldato austriaco disertore e di confessare Pina. Durante la notte i ragazzini della zona, comandati da Romoletto, eseguono un attentato allo scalo ferroviario all'insaputa dei genitori. La mattina dopo la Gestapo attua, con l'aiuto della polizia italiana, un rastrellamento; il condominio di Francesco è circondato e i suoi abitanti vengono radunati nel cortile e per la strada. Manfredi riesce a fuggire, ma Francesco viene catturato. Pina corre dietro al camion che sta portando via il suo uomo (si sarebbero sposati quel giorno) e viene uccisa a colpi di mitra. Appena fuori Roma, i partigiani guidati da Manfredi attaccano la colonna con i prigionieri e tutti vengono liberati. Manfredi e Francesco rientrano in città e accettano l'ospitalità di Marina, un'attrice di varietà con cui Manfredi ha una relazione, ignaro che la ragazza è una confidente della Gestapo. Ma quella sera Marina e Manfredi hanno un diverbio: lui, dopo aver trovato cocaina nell'appartamento, le rimprovera una vita priva di ideali e di moralità e tronca il rapporto. Il giorno seguente, dopo essere andati a ritirare i documenti falsi che don Pietro ha preparato, Manfredi, il disertore austriaco e il prete vengono arrestati dalla Gestapo e portati in via Tasso, in seguito alla denuncia di Marina. Manfredi è sottoposto a tortura sotto gli occhi di don Pietro, per far sì che almeno il sacerdote ceda; ma don Pietro si rifiuta di parlare e Manfredi muore. Anche don Pietro è condannato; il giorno della sua fucilazione, i ragazzi della parrocchia riusciranno a essere presenti per l'ultimo saluto. Vinse la Palma d'oro al primo Festival di Cannes, nel 1946, e il Nastro d'argento, nello stesso anno, per il miglior film e per la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). Interpreti e personaggi: Aldo Fabrizi (don Pietro Pellegrini), Anna Magnani (Pina), Marcello Pagliero (ingegner Giorgio Manfredi), Francesco Grandjacquet (Francesco), Maria Michi (Marina Mari), Giovanna Galletti (Ingrid), Vito Annichiarico (Marcello), Fernando Quintiliani (Otello), Anna Dotti (Andreina), Fernando Bruno (Agostino, il sagrestano), Amalia Pellegrini (Nannina), Carlo Sindici (questore di Roma), Harry Feist (maggiore Bergmann), Bruno Gebel (maresciallo Krammer), Angelo Agostini (Gino, direttore de "l'Unità" clandestina), Carla Rovere (Lauretta), Akos Tolnay (disertore austriaco), Alberto Tavazzi (sacerdote che assiste don Pietro durante la fucilazione), Edoardo Passarelli (brigadiere), Alberto Manni (Vincenzino il borsanera), Giacomo Cottone (Romoletto).

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